La sorella più giovane, Kylie Jenner, ha parlato in maniera dettagliata sui social del suo intervento di chirurgia estetica. Perché se l’omertà sulle operazioni inizia a stancare, le sorelle più famose d’America saranno le prime a offrire al pubblico quello che desidera
C’è un meme che recita “you’re not ugly, you’re just poor” (“non sei brutta, sei solo povera”) che mostra le vecchie facce (normali, non particolarmente attraenti) delle Kardashian/Jenner a confronto con le loro versioni più recenti, dopo molti giri dal chirurgo. Un chirurgo che da questa settimana ha un nome e un cognome, Garth Fisher, noto medico estetico di Beverly Hills nominato dalla sorella più giovane con più seguito di tutte, Kylie (393 milioni di follower su Instagram, spero che Fisher abbia una brava segretaria in studio).
Garth Fisher era la risposta a «chi ti ha rifatto le tette? E cosa gli hai chiesto?», domanda che Jenner ha ricevuto su TikTok e a cui ha risposto con precisione tecnica e molti punti esclamativi: «445 cc, profilo moderato, metà sotto il muscolo!!!!! Silicone!!! Garth Fisher!!! Spero sia d’aiuto lol».
Nei giorni successivi, com’era prevedibile, l’internet si è polarizzato. Per alcuni Jenner è la paladina dell’onestà, un’eroina in missione per smontare gli standard di bellezza non raggiungibili della cricca di belle e famose cui appartiene (e di cui lei e le sue sorelle sono grandemente responsabili). Per altri una stupida ipocrita in cerca di attenzioni come al solito.
Riposizionarsi
Come sempre hanno tutti ragioni e nessuno ce l’ha. In tempi in cui la medicina estetica si fa sempre più invisibile e difficile da rintracciare sui corpi artificialmente bellissimi da cui siamo dipendenti (ora più che mai, ma negli anni Novanta erano le top model e l’anoressia e così via), è un sollievo sapere che certi risultati dall’aspetto subdolamente naturale sono disponibili all’acquisto e non a esclusivo appannaggio di quelle con cui la natura è stata assai generosa. Non è la palestra, non sono le tisane, non sono le ore di sonno. Sono i soldi.
Questo ovviamente non fa di Kylie Jenner una coraggiosa iconoclasta, promotrice della verità. Quello che sta dicendo a tutte le ragazze che desiderano un aspetto diverso ma non sono miliardarie è: non sei brutta, sei solo povera.
Peraltro, avendo dedicato un monte ore non indifferente al reality che da molti anni racconta la vita di queste eccezionali smandrappate, mi ricordo bene di quando Kylie negava di aver fatto il filler alle labbra mentre si apprestava a lanciare i suoi rossetti sul mercato (rossetti che promettevano di conferire un nuovo turgore alle labbra di tutte), salvo poi scusarsi per la menzogna alcuni mesi più tardi, dopo averne comunque venduto una vagonata.
Negli anni la famiglia ha mantenuto un fronte piuttosto compatto sul loro rapporto con la medicina estetica, dichiarandone candidamente una parte (mi ricordo una puntata delle prime stagioni di Keeping up with the Kardashian in cui Kim andava a farsi il suo primo botox) e negando quasi tutto il resto (Khloé sostiene di essere intervenuta solo sul naso, Kylie smentisce le protesi al sedere, tutte fischiettano guardando per aria se si parla di Ozempic), ma questa recente uscita di Kylie, unita a quella della madre Kris, che poco più di un mese fa, presentandosi a Parigi con una faccia da quarantenne, ha a sua volta ringraziato il chirurgo di New York che gliel’ha procurata, fa pensare a una mossa di rebranding consapevole, più che a un improvviso slancio di sincerità.
Se c’è una cosa che queste qui sanno fare è proprio riposizionarsi. Colore di capelli, fidanzati, carriere. Niente è per sempre, proprio come i filler. Se l’omertà sulla chirurgia comincia a stancare, loro saranno le prime a offrire al pubblico quello che desidera. Vi piace la verità? Eccola servita in un bel siringone.
Poco compressa
La più brava in questo resta comunque Kim: madre, imprenditrice, avvocata, attrice, bonazza inossidabile. Più falsamente schietta di tutte le altre, al punto che di tanto in tanto mi ritrovo a darle dei soldi via Skims, il marchio di abbigliamento beige da lei fondato per nascondere le trippe e modellare le curve come se anche lei non le avesse comprate in una clinica. Avendo partorito da poco, purtroppo in prossimità di una svendita di Skims, ho subito messo da parte tutte le mie moraline sugli standard di bellezza e sono corsa a comprarmi un body contenitivo (che costa comunque molto meno di un paio di tette a Beverly Hills).
Quando è arrivato mi sono chiesta se non mi fossi sbagliata, la taglia sembrava più quella di mio figlio di due mesi che la mia. Dopo una faticosa operazione di imbragatura che mi ha lasciato sderenata con il fiatone come se avessi fatto sport (è forse questo il segreto di Skims? Farti bruciare calorie nel tentativo di entrare in capi minuscoli?) mi sono guardata allo specchio e la pancia post-parto era sparita.
Non solo: la morsa infernale che chiamano body mi disegnava una forma a clessidra che non avevo mai avuto, e tutti i pantaloni a vita alta che avevo rinunciato a indossare molti mesi prima ora mi si chiudevano di nuovo, senza sforzo. Non sei brutta, sei solo poco compressa.
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